Le depressioni sottosoglia

Le depressioni sottosoglia

Precedentemente su questo blog avevamo parlato di depressioni sottosoglia e di come queste possano sfuggire all’osservazione medica sebbene creino gravi problemi alle persone che ne sono affette.
https://www.neurofarmacologia.net/23/01/2009/i-disturbi-dellumore-la-diagnosi/
Il problema delle depressioni, come di molte altri problemi medici, è che questi non si manifestano come fenomeni “tutto o nulla” come le infezioni, la gravidanza, o più semplicemente un interruttore che può essere solo acceso o spento. Molti problemi medici come il diabete, l’ipertensione, ed appunto i disturbi dell’umore (in particolare la depressione) si possono manifestare lungo un continuum che va dalla cosiddetta “normalità” ai fenomeni patologici più severi. Questi problemi ricordano molto più da vicino un reostato, con cui la regolazione progressiva della luce va dall’intensità più luminosa fino al buio.
Le presentazioni “atipiche, attenuate e sottosoglia dei sintomi depressivi sono state inquadrate nel cosiddetto “spettro dei disturbi dell’umore” descritto da Cassano e collaboratori. In questa prospettiva l’insieme dei sintomi e dei comportamenti correlati con una determinata patologia psichica insieme alle sue forme attenuate ed atipiche vengono inquadrati in un unico alone fenomenico denominato “spettro” (Cassano et al 1997; Cassano e Savino, 1993).
Alla della dell’applicazione negli ambiti di ricerca, ed in altri contesti altamente specialistici, il concetto di Spettro può essere interessante anche per chi non sia un tecnico. Se torniamo ai disturbi dell’umore possiamo infatti capire come una forma depressiva non debba necessariamente presentarsi in tutta la sua piena espressione clinica ed in tutta la sua devastante gravità per essere riconosciuta e trattata. Ricordiamo nuovamente i criteri internazionali universalmente accettati per la diagnosi di Episodio Depressivo Maggiore

A) Cinque o più dei seguenti sintomi sono stati presenti nello stesso periodo di due settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al funzionamento precedente; almeno uno dei sintomi è o l’umore depresso o la perdita di interesse o piacere per le attività
– umore depresso per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni, come riferito dal soggetto o osservato da altri
-diminuzione marcata di interesse o piacere in tutte o quasi tutte le attività per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni, come riferito dal soggetto o osservato da altri
– significativa perdita o aumento di peso quando non a dieta (es variazione di 5% del peso corporeo in un mese)
– insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni
-agitazione psicomotoria o rallentamento quasi tutti i giorni (osservabile dagli altri, non semplice sensazione soggettiva di irrequietezza o di rallentamento)
– faticabilità o perdita di energia quasi ogni giorno
-sensazione di inutilità o sentimenti di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti) quasi ogni giorno (non solo mere recriminazioni o senso di colpa per essere malati)
-diminuita capacità di pensare o concentrarsi, o indecisione, quasi ogni giorno quasi tutti i giorni come riferito dal soggetto o osservato da altri
– ricorrenti pensieri di morte (non solo paura di morire), ricorrenti idee suicidarie senza un piano specifico oppure piano specifico oppure tentativi di suicidio
B) I sintomi non soddisfano i criteri per uno “stato misto”
C), D), E) I sintomi causano disagio significativo o compromissione del funzionamento sociale, occupazionale o in altre importanti aree del funzionamento, non sono meglio spiegati dall’effetto di una sostanza oppure da una condizione medica generale (es da un ipotiroidismo) e non sono spiegati da un lutto (es persistono per più di 2 mesi e compromettono in maniera importante il funzionamento)

Non si deve attendere di avere tutti questi criteri per cercare un aiuto medico.
Chi soffre di pressione alta non deve aspettare di avere un attacco ipertensivo in piena regola o di avere la minima sopra 110 per cercare aiuto. La tendenza attuale in medicina interna è infatti di proporre un aiuto a chi presenta valori minimi di pressione arteriosa sopra 90 mm di mercurio. In questi casi un intervento comportamentale prima, ed eventualmente farmacologico poi, può permettere al paziente di evitare la piena espressione clinica della malattia ed i danni agli organi del corpo.
Allo stesso modo chi per esempio presenta umore depresso quasi tutto il giorno quasi tutti i giorni, non riesce a dormire e neppure a mangiare, ma non presenta la faticabilità, le idee di inadeguatezza e tutti gli altri sintomi necessari per la diagnosi, dovrebbe pensare comunque ad una valutazione specialistica. In questo modo si può pensare di evitare una eventuale progressione della malattia con tutte le sue pesanti conseguenze in termini di vita e salute per i pazienti.
Esistono alcuni strumenti progettati per la valutazione dei sintomi di “Spettro dei Disturbi dell’Umore” che possono essere scaricati dalla rete ed autosomministrati ma che, in ogni caso, hanno esclusivamente valore informativo e non possono ne’ devono in alcun modo sostituire la valutazione medica.

http://www.spectrum-project.net/it/moods/moods.asp
Bibliografia essenziale:

Cassano GB, Savino M,
Symptomatology of panic disorder: an attempt to define the panic-agoraphobic spectrum phenomenolog Psychopharmacology of Panic, Montgomery SA (Ed), Oxford University Press, 1993, pp, 38-57

Cassano GB, Michelini S, Shear MK, Coli E, Maser JD, Frank E,
The panic-agoraphobic spectrum: a descriptive approach to the assessment and treatment of subtle symptoms Am J Psychiatry 154:27-38, 1997

Frank E, Cassano GB, Shear MK, Rotondo A, Dell’Osso L, Mauri M, Maser J, Grochocinski V, The spectrum model: A more coherent approach to the complexity of psychiatric symptomatology CNS Spectrums 3:23-34, 1998

Cassano GB, Pini S,
A spectrum model for mood disorders:A useful approach in clinical psychiatry in search of an methodology in Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9:156 162, 2000

Cassano GB, Frank E, Miniati M, Rucci P, Fagiolini A, Pini S, Shear MK, Maser JD,
Conceptual underpinnings and empirical support for the mood spectrum Psychiatric Clinics of North America 25(4):699-712, 2002

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