tricotillomania

tricotillomania

Il fenomeno di strapparsi i capelli in maniera patologica è stato riconosciuto per secoli, ma la sua reale prevalenza è in gran parte sconosciuta e l’argomento è stato poco studiato. La tricotillomania è caratterizzati dalla ripetitiva e stereotipata estirpazione dei capelli e viene classificata come uno specifico disturbo del controllo degli impulsi, sebbene sia tutt’ora aperto un ampio dibattito circa la sua eziologia e la sua classificazione.
I pazienti con Tricotillomania non riescono a resistere all’impulso di strapparsi i capelli con una conseguente e notevole perdita degli stessi. Il disturbo insorge durante l’infanzia o l’adolescenza (anche se le ricerche su campioni pediatrici sono ancora scarse) e, se non trattato, tende a protrarsi anche in età adulta con notevole compromissione del funzionamento. Il decorso è altalenante con fasi di miglioramenti alternati a fasi di riacutizzazione.
Il disturbo si presenta frequentemente in comorbidità con altre patologie psichiatriche quali disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, disturbi da uso di sostanze, disturbi alimentari ed anche con la maggior parte dei disturbi di personalità.
Per questo disturbo si sono rivelati efficaci in particolare gli interventi cognitivo-comportamentali che comprendono varie tecniche collettivamente note come “habit reversal training”. I più recenti sviluppi della ricerca suggeriscono l’efficacia delle terapie farmacologiche e della combinazione degli approcci cognitivo-comportamentali con tali trattamenti.
Gli SSRIs hanno dimostrato una utilità solo parziale nel trattamento della tricotillomania. La clomipramina, un antidepressivo triciclico, è stata estesamente impiegata dimostrando negli studi una efficacia superiore al placebo. Gli interventi Cognitivo-comportamentali restano il trattamento di prima linea nell’ambito dei disturbi del controllo degli impulsi anche se vi è una certa variabilità nel grado di efficacia di questi interventi a seconda del tipo di disturbo. Nella letteratura scientifica iniziano ad esservi dati che suggeriscono l’utilità di alcuni antipsicotici atipici nei disturbi del controllo degli impulsi, tra cui anche la tricotillomania.
I sali di litio ed il topiramato, cosi come altri stabilizzatori dell’umore, sono stati impiegati con risultati promettenti ma preliminari nei pazienti con tricotillomania (Roncero C, Rodríguez-Urrutia A, Grau-López L, Casas M. “Antiepileptic drugs in the control of the impulses disorders” Actas Esp Psiquiatr. 2009 Jul-Aug;37(4):205-12)
Dagli studi più recenti sono emersi nuovi dati a sostenere, almeno preliminarmente, l’efficacia di un antagonista degli oppioidi (naltrexone), un modulatore glutammato (N-acetilcisteina [NAC]) e un neurolettico atipici (olanzapina). Si ricordi che è opportuno definire specificamente in ogni singolo caso clinico quale possa essere il trattamento più adatto per chi soffre di tricotillomania, in modo da costruire un intervento terapeutico mirato alle difficoltà ed alle necessità di ogni persona che soffre di questo disturbo.

Bibliografia essenziale:

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