Esiste un numero di studi sempre maggiore sull’uso degli antidepressivi nel trattamento delle vampate (“Hot Flashes”) tipiche del periodo postmenopausale, in particolare i dati sarebbero promettenti riguardo all’uso degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs). Negli Stati Uniti alcuni trattamenti di questo tipo hanno il supporto del collegio americano degli Ostetrici e Ginecologi e della società nordamericana per la menopausa. In una recente revisione degli studi scientifici sull’argomento (Carroll e Kelley 2009) gli autori hanno trovato risultati interessanti ma anche differenti da una molecola all’altra della stessa classe farmacologica. Il dato non sorprende se si considera che gli SSRIs non sono tutti uguali, e la loro applicazione in questo tipo di patologia non costituisce una eccezione in tal senso.La paroxetina è uno dei farmaci più studiati ed ha dimostrato di produrre i risultati migliori in termini di riduzione della frequenza e dell’intensità delle vampate con risultati paragonabili a quelli ottenuti nel trattamento con Venlafaxina (una molecola differente che inibisce la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e quindi è classificata tra i farmaci a doppia azione selettiva o SNRIs). Per quanto riguarda invece gli altri farmaci studiati (Desvenlafaxina* sertralina, fluoxetina e citalopram) questi avrebbero prodotto risultati differenti e quindi dovrebbero essere considerati farmaci di seconda scelta nel trattamento degli hot flashes. Infine gli altri farmaci presi in esame (duloxetina, escitalopram, fluvoxamina e mirtazapina) data la scarsità di dati dovrebbero rimanere l’ultima risorsa fino a che non verranno effettuati studi ulteriori sull’argomento. In un altro lavoro sul medesimo argomento (Nelson et al 2006) erano stati confrontati i diversi possibili trattamenti degli hot flashes del periodo post menopausale e gli SSRIs erano risultati tra i trattamenti più efficaci e meglio tollerati. In tali casi la terapia con SSRIs era meno efficace rispetto alle terapie ormonali sostitutive, ma comunque aveva una efficacia dimostrata mediante confronto con placebo. I dati attualmente disponibili non invitano a generalizzazioni o conclusioni incontrovertibili ma vale la pena di rilevare che gli SSRIs presentano un profilo di possibili effetti indesiderati completamente differente rispetto alle terapie ormonali sostitutive e quindi non possiamo non concordare con gli autori quando affermano che sebbene gli SSRIs non possano essere il trattamento di elezione per molte donne questi farmaci dovrebbero comunque essere considerati nel trattamento degli hot flashes in soggetti altamente sintomatici ed in cui la terapia ormonale è preclusa dal quadro medico generale.
* = (non in commercio in Italia)
Bibliografia essenziale:
Carroll DG, Kelley KW.”Use of antidepressants for management of hot flashes” Pharmacotherapy. 2009 Nov;29(11):1357-74
Nelson HD, Vesco KK, Haney E, Fu R, Nedrow A, Miller J, Nicolaidis C, Walker M, Humphrey L.“Nonhormonal therapies for menopausal hot flashes: systematic review and meta-analysis” JAMA. 2006 May 3;295(17):2057-71.
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