L’ultimo incontro previsto per il 2012 sul tema dei sintomi somatici ed il loro rapporto con la depressione si è svolto a lecce il 12/05/2012. In questa occasione, oltre all’inquadramento clinico dei disturbi somatoformi, il focus dei lavori si è spostato sul loro trattamento e sulle difficoltà di presa in carico del paziente da parte del medico di base.
La professoressa C Martini Introduce il corso
Il collega Massei partendo dal problema del doctor shopping giunge a descrivere i complessi rapporti tra ipocondria, patofobia e disturbo ossessivo compulsivo
Buongiorno dottore ,sono a chiedere un informazione :Guardando la televisione ho visto una discussione riguardante ansie e panico dove parlavano delle varie cure possibili. Ed proprio in quel programma un psicoterapeuta sosteneva che alcuni suoi paziente sottoposti a cura con paroxetina per disturbi ansiosi dopo anni di assunzione la molecola non era piu’ efficace!! Da quel momento in me panico!! Io sono in cura da anni e mi trovo benissimo ma se dovesse non funzionare piu’ ??? Secondo lei e’ una cosa possibile che perde di efficacia il farmaco?? a me il medico mi aveva detto il contrario che se mai le cose andavano meglio! Distinti saluti
Trovo originale che sia uno psicoterapeuta e non un neurofarmacologo a spiegare l’azione dei farmaci, ma forse questo spiega l’equivoco. Gli antidepressivi non hanno adattamento farmacologico, viene quindi a mancare la base biochimica della tolleranza all’effetto degli stessi. A differenza degli ansiolitici come le benzodiazepine, per i quali e’ normale invece sviluppare tolleranza, non e’ possibile quindi che nel tempo possa diminuire l’efficacia di paroxetina. Il suo farmaco quindi funzionerà nello stesso modo dal primo all’ultimo giorno in cui viene assunto, stia tranquillo.
La ringrazio dottore ,come sempre chiarissimo nelle risposte e disponibile..
distinti saluti