Lo Skin picking patologico (PSP) è una malattia invalidante caratterizzata da ripetitive asportazioni della pelle che provocano danni ai tessuti. I possibili comportamenti presenti in questo disturbo comprendono il grattare, raschiare, asportare o spremere la pelle in risposta al prurito o ad un’altra sensazione cutanea con il risultato di provocare una lesione. Le complicazioni mediche generali sono comuni con la formazione di cicatrici e l’alta probabilità di contrarre infezioni. Tali complicazioni possono divenire così gravi da rendere necessario un intervento chirurgico. I pazienti con skin picking rappresentano il 2% di tutti quelli che giungono agli ambulatori di dermatologia ma molto più raramente giungono all’osservazione dello psichiatra. Il disturbo sembra colpire più frequentemente le donne ed i pazienti che già presentano una patologia psichiatrica (ansia generalizzata, depressione, disturbo ossessivo compulsivo). Essendo caratterizzato da ripetuti comportamenti stereotipati autolesivi lo skin picking patologico viene classificato tra i disturbi del controllo degli impulsi non altrimenti specificati. In questa prospettiva questa patologia si avvicina agli altri comportamenti patologici ripetitivi e ritualizzati che riguardano il corpo, come ad esempio il mangarsi le unghie dell’onicofagia e l’asportazione di peli e capelli della tricotillomania. I sintomi che caratterizzano lo skin picking sono fenomenologicamente e clinicamente simile ai comportamenti osservati nel disturbo ossessivo-compulsivo che ne ha quindi fornito un utile modello interpretativo. Le indagini di brain imagin su modelli animali di disturbo ossessivo-compulsivo e di tricotillomania hanno permesso di raccogliere informazioni utili per la comprensione di questo disturbo. Recenti test neurocognitivi effettuati su persone con skin picking hanno anche potuto dimostrare alcune alterazioni nel controllo dei meccanismi cerebrali inibitori permettendo ulteriori passi in avanti nella corretta caratterizzazione e nello sviluppo di opzioni di trattamento efficaci. Sebbene la malattia sia piuttosto diffusa gli studi sull’argomento sono limitati così come lo sono i trattamenti appropriati Alcuni agenti farmacologici (come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, gli antagonisti degli oppiacei, ed alcuni agenti glutamatergici) ed alcune tecniche psicoterapiche (habit-reversal therapy, Internet-based treatments, and acceptance-enhanced behavior therapy) hanno mostrato risultati promettenti, ma al momento attuale le opzioni di trattamento basate sull’evidenza sono ancora limitate.
bibliografia essenziale
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