Bulimia Nervosa e Reflusso Gastro Esofageo

Bulimia Nervosa e Reflusso Gastro Esofageo

La Bulimia nervosa (BN) è un disturbo della condotta alimentare caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, sensazione di mancanza di controllo sul comportamento alimentare associati ad un uso regolare di vomito autoindotto e/o altri metodi per prevenire l’aumento di peso. Il Vomito autoindotto è praticato particolarmente spesso come metodo di controllo del peso ed assume un ruolo di primo piano nelle complicanze mediche della Bulimia. In questi pazienti non è raro infatti riscontrare squilibri idro-elettrolitici, iperamilasemia, gastriti ed esofagiti con dilatazione gastrica (che arrivano fino all’edema ed all’erosione delle mucose). Analogamente non sono rare le gengiviti, le erosioni dentali ed i rigonfiamenti e le infiammazioni delle ghiandole parotidi.
Tra le complicanze mediche legate all’emesi rientrano i danni causati all’esofago dal contenuto gastrico acido che defluisce così frequentemente nella parete esofagea, in maniera analoga a quanto si osserva nelle malattie gastroesofagee da reflusso. Le complicanze esofagee dei fenomeni di reflusso gastroesofageo includono la formazione di erosioni, ulcerazioni e la possibilità di progressione fino a lesioni tipiche definite “esofago di Barrett”, che rappresentano una tappa nella progressione delle lesioni ad adenocarcinoma dell’esofago.
Data l’alta frequenza di vomito auto-indotto in alcuni pazienti affetti da Bulimia (fino a 15 volte al giorno) e dato il decorso tendenzialmente prolungato nel tempo del disturbo, la possibilità di danni da acido all’esofago sembra tutt’altro che remota. Alcuni studi sull’argomento suggeriscono un’associazione tra vomito auto-indotto nella bulimia nervosa, reflusso gastro-esofageo e la formazione precancerosa tipo “esofago di Barrett”. Nei pazienti con BN con alta frequenza di emesi diventa quindi particolarmente importante effettuare valutazioni mirate allo scopo di prevenire eventuali complicanze organiche della patologia psichica ed in tali casi una collaborazione con i colleghi gastroenterologi permette di fare opera di prevenzione, mettendo al sicuro i pazienti dal rischio di lesioni.

Bibliografie essenziale

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